Camminare sulle malghe, rilassarsi e sognare
Agriturismo in Alto Adige, appartamenti con colazione
Località e dintorni - il paese di Lazfons
Lazfons - il villaggio nella parte soleggiata
Lazfons è un piccolo paese situato sul versante più soleggiato della Val d’ Isarco (1.160 m s.l.m.) e forma la frazione più grande del comune di Chiusa (525 m s.l.m.). L’ambiente tranquillo e rilassante, i meravigliosi dintorni con boschi estesi e rigogliosi, malghe fragranti e cime panoramiche, fanno del paese un paradiso per chi cerca relax e attività sportiva, sia d'inverno che d’ estate. Storicamente, il nome Lazfons appare per la prima volta nell'anno 1050, sotto il nome di Lazefunes (dal latino “latas fontes”), ovvero il luogo “delle fonti abbondanti”. Il paese è raggiungibile da Velturno, sulla strada provinciale, oppure percorrendo la vecchia e stretta strada Pucher che costeggia il torrente Tinne.
Centro paese
Per le vostre spese, trovate - 200 metri da noi - un panificio, un maccellaio (che produce lo "Speck" premato d'oro), e negozi di ogni genere. Nel albergo si mangia molto buono, e in macchina sono raggiungibile in pochi minuti altri ristoranti e pizzerie.
Estate – Escursioni a piedi e in bicicletta
Per gli amanti della natura, gli appassionati di escursioni o di gite in mountain bike, Lazfons offre una moltitudine di possibilità per trascorrere il tempo libero. Gli escursionisti possono scegliere tra gite brevi di una giornata o gite più lunghe che combinano vari percorsi permettendo di esplorare a fondo l’area delle Alpi Sarentine. I tre punti di partenza con parcheggio gratuito sono Kaseregg, Kühhof, e Steineben. La meta più conosciuta e popolare è la Croce di Lazfons (2.296 m), uno dei luoghi di pellegrinaggio più alti d'Europa. Alcuni sentieri collegano tra loro i vari rifugi della zona, fra i cui la Croce di Lazfons, il rifugio Stöfflhütte e il caseificio della malga Joch. Gli itinerari con vista spettacolare sulle Dolomiti e sul massiccio dello Sciliar sono ben tenuti e percorribili anche in mountain bike. Generalmente questi sentieri rimangono percorribili fino alla fine di ottobre, offrendo meravigliose passeggiate al sole immersi nei caldi colori autunnali. L’autunno è anche la stagione in cui nelle osterie della Val d’Isarco è possibile provare una tipica “Törggelen”, ovvero una cena tradizionale a base di saporiti piatti rustici preparati con i prodotti locali, da gustare in compagnia.
Inverno – Passeggiate nella neve, escursioni con gli sci o in slitta
Anche d’inverno Lazfons attrae un buon numero di
sportivi per sciare, slittare o per effettuare
escursioni con le racchette da neve. Anche quando gli
inverni sono miti e soleggiati, c’è sempre una pista da
slittino professionale ben tenuta, usata per allenamenti
e corse, e una pista meno impegnativa per famiglie e
appassionati. Entrambe le piste partono e arrivano al
parcheggio di Steineben. Lì o in uno degli accoglienti
bar nel centro del paese è possibile riscaldarsi dopo
l’attività sportiva con una bella tazza di tè, di
cioccolato caldo o un vin brulé.
Luoghi di interesse
La Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo, nel centro del paese, è stata restaurata nel 1999, quando alla parte gotica del 1523 è stata aggiunta una nuova costruzione. La graziosa chiesetta di San Pietro è raggiungibile con una breve passeggiata dal centro ed è più vecchia della chiesa parrocchiale. Tra i luoghi di interesse della zona figura anche l’inconfondibile chiesetta della Croce di Lazfons, situata a 2298 m al lato dell’omonimo rifugio e riconoscibile da lontano per via del caratteristico tetto rosso. Costruita nel 1868 sulle rovine di una piccola cappella, ospita in estate il "Gesù Cristo nero" (Schwarzer Herrgott), un'icona votiva che protegge gli escursionisti dalle bizze del tempo.
La vita nel paese - tra ospitalità e tradizione
Durante le varie manifestazioni e gli eventi tradizionali e culturali, la tranquillità del paese lascia spazio alle attività festive, al buonumore e all’ allegria.
Il fuoco del Sacro Cuore di Gesù
Il “fuoco del Sacro Cuore di Gesù” è una tradizione che risale al 1796. Ogni anno, nella seconda domenica dopo la festa del Corpus Domini, si accendono i tradizionali falò. È un voto che viene rinnovato regolarmente dalla popolazione.